In aggiunta al Bilancio Europeo da oggi è disponibile anche l’applicazione Bilancio Tardivo 2016 che consente di presentare (o ripresentare) il bilancio 2016 a seguito della dismissione della corrispondente tassonomia originaria.
Nell’applicazione Bilancio Europeo, anno 2018, è presente un menu apposito da cui abilitare un bilancio a macro-voce 2016 in aggiunta al bilancio tradizionale 2018.
Bilancio Tardivo 2016
In occasione dell’approvazione della tassonomia relativa al bilancio con esercizio al 31/12/2018 (PCI 2018-11-04 in G.U. dell’8.01.2019) e decorrenza dal 23/01/2019, il Ministero ha deciso la dismissione della tassonomia riferita al 2016 (PCI 2016-11-14) come riepilogato di seguito:
Pertanto:
- dal 23/01/2019, con un bilancio 2016 già predisposto, non si può produrre un «nuovo» definitivo per fascicolo (o annullarlo) ma solo eseguire la renderizzazione (cioè la visualizzazione Tebeni). Non si può neanche eseguire una validazione, in quanto sarebbe restituito un errore X1 per tassonomia dismessa.
- dal 23/01/2019, non si può più utilizzare l’applicazione Bilancio Europeo dell’anno di riferimento 2016, ma solo quella 2018.
N.B. Per il Bilancio Tardivo 2015 relativo agli anni 2009-2014, non cambia nulla, ed occorre sempre accedere all’anno 2015 dove si trovano il Bilancio 2015 ed il Bilancio Tardivo 2009-2014 (vedi in proposito la specifica news).
Accesso alla procedura 2018
Ipotizzando la presentazione di un bilancio 2016, prima di accedere alla procedura è necessario:
- Abilitare la Contabilità o il Bilancio Europeo dell’anno 2016 (se la ditta è già attiva in Gb per quell’annualità, ciò non è necessario).
- Abilitare l’applicazione Bilancio Europeo 2018, in quanto il tardivo si gestisce dall’applicazione 2018 (e tassonomia 2018).
N.B. In caso di abilitazione dell’applicazione 2016 (bilancio 2016 o contabilità 2016), dare conferma alla seguente maschera, che riepiloga la variazione del piano dei conti, a causa della riforma del bilancio (D.Lgs. 139/2015):
Eseguiti questi passaggi, entrando in Bilancio Europeo 2018 verrà visualizzato il nuovo menù Gestione Bilancio tardivo:
Cliccandoci, appare una maschera in cui occorre mettere il check su Presentazione bilancio tardivo e scegliere l’anno di interesse 2016 cliccando il pulsante Gestisci:
Questi passaggi consentono di passare dal bilancio 2018 con tassonomia 2018 (che chiameremo 2018_2018) al bilancio 2016 con tassonomia 2018 (che chiameremo 2018_2016). Infatti uscendo dalla maschera troveremo i pulsanti dei menù rinominati:
Quindi nell’applicazione 2018 possiamo gestire contemporaneamente due bilanci, passando da uno all’altro con la funzione gestisci. Per tornare al 2018_2018, nella maschera, basta togliere il check da “presentazione bilancio tardivo” ed uscire.
Saldi di bilancio
Una volta “Gestito” il Bilancio Europeo tardivo 2016, il passaggio successivo è di procedere con il caricamento dei Saldi 2016. La maschera che segue presenta due principali alternative per l’inserimento dei dati:
Quindi l’utente può inserire un ordinario, un abbreviato o un micro imprese 2016 (anno della sua prima introduzione).
Tali schemi possono essere o da input (scelta schema per bilancio tardivo 2016) o con importazione dei dati da XBRL o da contabilità GB (Importazione da file o da Contabilità GB).
L’importazione prevede tre opzioni:
Se optiamo per un inserimento da input, ad esempio un abbreviato 2016, appare un messaggio che ricordandoci che il tardivo (2016) è sempre macro-voci, sottolinea come le tabelle saranno integrate con la logica sintetica del macro-voci (anche se esistesse una contabilità analitica 2016 inserita per predisporre dichiarativi, piuttosto che il Cee). Segue la struttura 2018 ma riferita all’anno 2016:
Le differenza sono poche: oltre al titolo, vi è il rigo crediti per imposte anticipate assente nello schema 2016 ma presente nel 2018, che risolve il problema della totalizzazione nel bilancio abbreviato e micro-imprese (si rimanda alla specifica news), infine vi sono i conti d’ordine, non obbligatori, che eventualmente si possono inserire per ottenere l’integrazione con le tabelle della Nota Integrativa 2018.
N.B. In basso, la barra in cui sono indicati schema, sigla della ditta, ed il codice attività, è a sfondo verde mentre nei saldi del bilancio non tardivo lo sfondo è blu per distinguere ulteriormente che si lavora nel bilancio tardivo.
Procedendo con il pulsante si sigillano gli importi che vengono così passati al Bilancio Europeo. Si tratta comunque di una operazione annullabile, per reinserire saldi diversi, mediante la funzione inversa: .
Menu Bilancio Europeo
Per procedere allo step successivo, clicchiamo su visualizzando quindi il Menu Bilancio Europeo:
Clicchiamo quindi sul pulsante per accedere ai documenti obbligatori in quanto da presentare alla CCIAA:
Nota Integrativa
Entrando in Nota integrativa, troviamo alcune differenze:
– l’anno di riferimento ‘2016’ deve essere inserito dall’utente nei testi base, i quali riportano sempre: 31/12/2018 (all’uopo si può utilizzare la nuova funzione ricerca avanzata su tutto il documento e sostituire con 31/12/2016):
Come detto, la barra che riporta il ‘N° Tabella’ e la sua denominazione, è a sfondo verde mentre nella Nota Integrativa non tardiva lo sfondo è blu per distinguerle.
La struttura prevede tabelle obbligatorie a sfondo bianco, o tabelle aggiuntive a sfondo blu.
La natura delle tabelle aggiuntive o alternative è sempre riportata nelle note di compilazione (in basso).
N.B. Se la nota di compilazione non è presente, la tabella in cui ci troviamo è obbligatoria (sempre che a bilancio, esista il fenomeno che descrive).
Nel Tardivo 2016, sono stati introdotti i controlli di quadratura (assenti nel precedente tardivo) e collegati direttamente ai singoli righi del bilancio, per ridurre gli errori di compilazione.
Definitivo per Fascicolo
In Nota Integrativa, facendo il per la produzione dell’XBRL, esso viene inserito in una cartella di sistema, relativa all’anno 2016:
Lo stessa viene utilizzata da Assemblea Soci, Relazione Sindaci/Revisore, Relazione sulla gestione facendo il definitivo:
Tutti i documenti definitivi finiscono nel . Cliccandoci avremo il riepilogo dei file e della cartella utilizzata dal sistema, raggiungibile con un click:
La cartella è la stessa in cui operava la procedura 2016, per cui se stiamo ripresentando un bilancio già presentato, si raccomanda di non cancellare i “vecchi file” prodotti a suo tempo in quanto comunque rappresentano il bilancio valido fino al tardivo:
Il “nuovo bilancio” sarà riconoscibile in quanto presenterà il suffisso:
- istanzaCF_2018_2016.xbrl
- relazione2018_2016.pdf
questo in modo da capire con quale tassonomia è stato realizzato (2018) e a quale anno si riferisce (2016). L’istanza priva di suffisso, istanzaCF.xbrl e relazione.pdf sono quelle originarie 2016 fatte con la tassonomia 2016:
Guida
Per altre informazioni tecniche, si rimanda alla guida on line alla procedura.
Il team GB è sempre disponibile per fornire maggiori informazioni sulla procedura.
BB101- MM/5
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